White Spaces

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White Spaces, gli spazi bianchi, sono le frequenze televisive assegnate ai broadcaster ma non utilizzate per ragioni tecniche e di mercato. Si trovano spesso in aree montane, collinari o marginali e comunque isolate, dove quasi sempre non arrivano i servizi commerciali per la banda larga. Un patrimonio inutilizzato per scelta dei legittimi licenziatari, che non hanno interesse a trasmettere in una certa zona, ma anche per una serie di limiti di legge che rendono le frequenze utilizzabili esclusivamente per i fini della concessione. Una frequenza televisiva non può quindi essere usata per fornire rete a banda larga o altri servizi.
CSP ha attiva, fin dal 2011, una sperimentazione, tra le prime in Europa. Il luogo scelto è la Val di Viù, in Piemonte, oggetto di un innovativo test reso possibile dalle competenze di CSP e Politecnico di Torino e dalla disponibilità di un broadcaster, Rete Capri, licenziataria di una frequenza inutilizzata proprio nella valle piemontese.
L’approccio scelto per il testbed è basato sulla cognitive radio e su una tecnologia, l’SDR – software defined radio -, che insieme fanno dei white spaces una possibile risposta al digital divide, grazie a dispositivi a basso costo che analizzano lo spettro, identificando le frequenze libere e utilizzandole per la trasmissione di dati.